Si continua a parlare di bonus fiscali e agevolazioni per la casa in queste ultime settimane, argomento particolarmente caldo dati anche i numerosi aggiornamenti a proposito del tanto menzionato super ecobonus al 110%. Solamente qualche giorno fa L’Economia del Corriere della Sera ha fatto il punto a proposito delle opzioni attualmente attive in materia di sgravi per gli immobili; vediamo insieme le tre possibilità a confronto con pro e contro.
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La cessione del credito
Nel caso in cui non si disponga dei contati per anticipare il pagamento del lavoro all’impresa, la cessione del credito si rivela certamente la strada più conveniente. Uno dei lati positivi nella scelta di questa opzione risiede nel fatto che il contraente non corre il rischio di perdere parte dei benefici fiscali, ricorrendo ai finanziamenti ponte senza la necessità di avere a disposizione un budget di partenza. Dall’altro lato è indispensabile considerare i costi di questa tipologia di operazione e l’impegno indispensabile nel mettere assieme tutta la documentazione necessaria all’istituto di credito, specialmente nel caso in cui si tratti di un singolo a presentare la richiesta e non un condominio.
I contanti
Il contraente, in questo caso, potrà contare su una somma più alta dal fisco rispetto a quella che si otterrebbe con la cessione del credito. se si prendono in considerazione i lavori che possono vedersi applicato il bonus al 110% si può arrivare ad un profitto massimo del 10% nell’arco di 5 anni. Tra gli eventuali punti critici da dover considerare in questo senso c’è la necessità di dover disporre di un capitale per poter far fronte subito al pagamento dei lavori all’impresa, senza avere la certezza assoluta di poter contare sulla detrazione al 110% nel caso in cui ci si trovasse a una contrazione del reddito imponibile e ad un parallelo aumento delle spese deducibili, diventando così incapienti.
Il mutuo
Si tratta di una strada da valutare bene specialmente se i lavori di ristrutturazione immobiliare avvengono parallelamente all’acquisto della casa, in quanto non si rivela necessario fare un nuovo atto notarile dal momento che i costi si sommano tra loro. Sul fronte dei costi oggi i contraenti che desiderano sottoscrivere un mutuo casa possono contare su condizioni particolarmente favorevoli (stando alle ultime stime i mutui ipotecari oggi costano attorno all1%). La richiesta di un mutuo non si rivela invece una decisione saggia se la ristrutturazione e l’acquisto dell’immobile avvengono in due momenti diversi; in questo caso infatti anziché un mutuo si dovrà valutare un prestito personale (ad oggi con tassi tra il 6% e il 7%). Resta inoltre aperto il problema dell’incapienza fiscale nella garanzia del rimborso delle rate, specialmente se l’interessato ha già in attivo altri finanziamenti.