Avere una passione per il settore immobiliare, buone capacità relazionali e una certa propensione alle vendite è sicuramente un ottimo punto di partenza per lavorare come agente immobiliare. Ma non è certo sufficiente! Approfondiamo le caratteristiche necessarie per diventare agente immobiliare, le abilità personali e professionali di questa figura, le mansioni che gli competono e il percorso di crescita interno alla professione.
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Lavorare come agente immobiliare: le mansioni principali
Lavorare come agente immobiliare vuol dire lavorare come libero professionista. Si può scegliere di lavorare in proprio o collaborando con un’agenzia, da solo o in team. Ma per affrontare nel dettaglio questa sfaccettata professione il primo passo da compiere è capire cosa fa concretamente un agente immobiliare.
Prevalentemente un agente immobiliare si occupa di gestire le diverse fasi di una compravendita immobiliare (di abitazioni, negozi, terreni ecc…) o della stipula di un contratto d’affitto.
Tra le molte attività la più importante è la ricerca di immobili da vendere o abitazioni da affittare e, successivamente, di potenziali acquirenti o potenziali inquilini.
Poi, soprattutto in merito alle compravendite, una volta trovato l’immobile da posizionare sul mercato è importante curarsi di tutti i passi necessari a concludere l’affare, quali:
- la raccolta dei documenti inerenti la proprietà;
- la stima del valore dell’immobile;
- la promozione sui giusti canali;
- gestire gli appuntamenti;
- accompagnare i potenziali acquirenti nelle visite;
- supportare nelle trattative;
- gestire gli adempimenti burocratici.
Come si può già capire da queste prime righe lavorare come agente immobiliare è estremamente dinamico ed è proprio dalle abilità del singolo nel destreggiarsi tra questi molti compiti che dipende l’evoluzione della propria carriera e del proprio business. Vediamo più nel dettaglio alcune di queste mansioni.
Dalla ricerca degli immobili agli appuntamenti
Abbiamo visto come la prima attività da svolgere sia quella di costruire un portfolio di immobili da vendere o affittare. Questa attività dovrà essere centrale e costante, in modo da poter offrire sempre un buon catalogo di scelte ai propri clienti.
Una volta entrati in contatto con il proprietario che desidera vendere inizia la filiera di attività sopra esposte che porta poi, in molti casi, a concludere la trattativa.
Anche in questo caso si evince quanto un buon agente debba:
- essere in grado di gestire contemporaneamente molti immobili diversi in differenti frangenti dell’iter di compravendita;
- saper intervenire in ogni situazione risolvendo specifiche problematiche;
- sapersi destreggiare tra i cavilli burocratici.
Il tutto continuando la ricerca di nuovi immobili e rispettando i termini di vendita pattuiti con i vari clienti.
Requisiti per diventare agente immobiliare e per esercitare l’attività
Abbiamo visto quanto sia variegata l’attività di un agente immobiliare, ora è il momento di approfondire quali siano i requisiti necessari per svolgere questo lavoro: caratteriali, professionali e morali.
Requisiti di tipo caratteriale
Non sorprende certo, ma prima di ogni altra cosa un buon agente immobiliare deve avere delle ottime capacità relazionali, quali:
- essere in grado di percepire velocemente i contesti e i cambi umorali;
- sapersi esprimere con un linguaggio adeguato, ma senza risultare ostico a chi non è un esperto in materia;
- saper legare con le persone, trasmettere fiducia e trasparenza;
- essere e apparire serio e professionale.
Inoltre, considerando anche la vastità del mondo dell’immobiliare, deve essere una personalità curiosa e umile, pronta a imparare sempre cose nuove e interessata a mantenersi aggiornata.
Come ogni lavoro, anche questo, prevede uno studio e un percorso formativo, ma è certamente sul campo che se ne apprende la vera natura, motivo per cui alle “nuove reclute” si usa spesso affiancare dei tutor esperti che nelle prime settimane li accompagnano alla pratica.
Requisiti di tipo professionale e formativo
Abbiamo visto quali siano le caratteristiche caratteriali utili a diventare un buon agente immobiliare, ma oltre a una predisposizione personale esistono anche delle competenze oggettive professionali e formative necessarie a intraprendere questa professione quali:
- possedere un diploma di scuola superiore (una laurea può essere considerata un valore aggiunto);
- aver frequentato e superato un corso di formazione professionale obbligatorio presso la Camera di Commercio (il corso rilascia il patentino da agente immobiliare);
- essersi iscritti al registro delle imprese o al REA (repertorio delle notizie economiche e amministrative);
- possedere un’assicurazione professionale per agenti immobiliari.
Senza l’insieme di questi requisiti non è possibile svolgere l’attività di agente immobiliare da professionista.
Requisiti di natura morale
Le molteplici attività svolte da un agente immobiliare oltre quanto detto implicano anche un rigido profilo morale che porta a dover rispettare dei precisi requisiti, quali:
- non essere mai stato sottoposto a nessun procedimento antimafia;
- non avere sanzioni amministrative accessorie pendenti sulla propria persona;
- non essere interdetto, inabilitato, fallito o condannato per un qualsiasi reato che preveda una reclusione non inferiore ai due anni e a un massimo di cinque.
A fare chiarezza in merito ai requisiti dell’ultimo punto è la Camera di Commercio locale, che si attiva al momento della richiesta di iscrizione.
Esame d’abilitazione a diventare agente immobiliare
Tra i requisiti per diventare agente immobiliare, come abbiamo visto, rientra il superamento di un corso di formazione apposito volto a ottenere l’iscrizione in camera di commercio nella sezione “agenti immobiliari”.
L’esame è costituito da due prove, una scritta e una orale, incentrate su materie quali il diritto civile e tributario. Per superare lo scritto gli argomenti da approfondire sono:
- le diverse tipologie di contratto sia d’affitto sia di compravendita;
- i diritti di godimento reali;
- l’ipoteca;
- le obbligazioni;
- le tasse e le imposte;
- gli adempimenti fiscali in generale;
- il catasto e i registri immobiliari;
- le concessioni edilizie;
- le iscrizioni e le trascrizioni;
- le questioni riguardanti i mutui immobiliari;
- le diverse fonti di finanziamento (incluse le agevolazioni finanziarie);
- le questioni che riguardano la gestione condominiale.
Mentre all’esame orale, oltre a confermare le conoscenze dello scritto, si approfondiranno argomenti quali:
- le caratteristiche del mercato immobiliare;
- l’andamento dei prezzi;
- le tendenze di mercato ecc.
Assicurazione professionale per l’agente immobiliare
Dopo aver superato l’esame abilitativo bisogna munirsi di un’assicurazione ad hoc. Infatti, essendo un professionista iscritto al Ruolo Mediatori della Camera di Commercio, secondo la Legge n. 57 del 2001, l’agente immobiliare deve stipulare un’assicurazione di Responsabilità Civile Professionale.
L’assicurazione protegge da qualsiasi danno subito durante l’esercizio dell’attività, coprendo tutti i costi relativi alle spese legali. I massimali variano da assicurazione ad assicurazione, ma solitamente partono tutti da cifre superiori ai 200.000 euro.
La polizza copre solo da denunce per atti autorizzati e può essere sottoscritta dagli agenti immobiliari:
- iscritti alla Camera di Commercio;
- che lavorano come liberi professionisti;
- che collaborano con un’agenzia immobiliare.
Quanto guadagna un agente immobiliare
L’agente immobiliare è un libero professionista in possesso di Partita Iva, quindi i suoi guadagni variano al variare del contratto stretto con l’agenzia.
Lo stipendio mensile di un agente solitamente è composto da una parte fissa e una variabile:
- lo stipendio minimo fisso, raramente previsto, e in genere per i profili più esperti, può oscillare tra i 600 euro netti al mese e i 2.000; più frequente è la soluzione di erogare un “anticipo provvigionale” mensile che viene poi decurtato dalla prima fattura emessa dall’agente immobiliare.
le provvigioni possono variare dal 10% fino al 20% della commissione che l’agenzia richiede, commissione che complessivamente (venditore + acquirente) rientra solitamente tra il 2% e il 6% del prezzo di vendita.