Nel corso delle ultime settimane il mercato immobiliare italiano ha subito una forte accelerata verso il mondo digitale, dettata anche dalle nuove esigenze nate dall’emergenza Covid-19. A questo proposito RockAgent ha condotto recentemente un’indagine, per delineare le prospettive future di un settore in grande evoluzione. Ecco i risultati.
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Verso una progressiva dematerializzazione dell’agenzia
Il supporto delle nuove tecnologie e dei canali online nell’ambito dell’acquisto e della vendita di immobili sono strumenti già piuttosto affermati ormai da qualche tempo a questa parte, ma ultimamente hanno subito una forte accelerazione per rispondere alle necessità dettate dal confinamento e dai rischi a livello sanitario dovuti alla pandemia.
La realtà virtuale e i big data sono diventati ormai due elementi imprescindibili per chi si trova ad operare nel mondo immobiliare, circostanza confermata anche da un’indagine condotta da RockAgent su oltre 400 agenzie e professionisti. I risultati parlano chiaro: l’emergenza sanitaria ha sta portando verso una dematerializzazione delle tradizionali agenzie, per aprire la strada a visite virtuali e personalizzate.
Il 43% degli intervistati ritiene che sia indispensabile da parte degli operatori una maggiore sensibilità verso queste tematiche, e uno sviluppo in tempi brevi verso il digitale, se non si vuole incorrere nel rischio chiusura (30% dei casi) entro il 2022. I clienti sono ormai abituati a utilizzare tali canali nelle trattative, almeno nel 50-70% dei casi.
L’importanza della realtà virtuale
Una delle maggiori tendenze che ha preso piede con il Covid-19 è l’utilizzo della realtà virtuale nell’ambito della gestione delle visite immobiliari che, stando a quanto sostenuto da un agente su due, ridurrebbe i tempi di vendita del 20%. Il maggiore utilizzo del web in fase di trattativa immobiliare porta ad avere a disposizione un maggior numero di dati sugli utenti il che permetterebbe, secondo quanto esposto da RockAgent, di creare un match migliore tra domanda e offerta, perfezionando l’esperienza del cliente (26% degli intervistati) e rendendo così il lavoro dell’agente ancora più professionale (25%).