L’epidemia globale legata al Covid-19 ha avuto un pesante impatto sulle performance del mercato immobiliare in questo 2020 e, secondo gli esperti, le conseguenze dell’emergenza sanitaria si protrarranno anche nel 2021, per tornare a livelli simili a quelli pre pandemia tra il 2022 e il 2023.
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Quali sono le previsioni del prossimo triennio
A mettere in luce questo rallentamento ci ha pensato solamente qualche giorno fa il terzo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2020 curato da Nomisma, che prevede ancora mesi non facili per il settore. Stando a quanto rilevato, il 2020 si chiuderà con 500.000 transazioni immobiliari, con una riduzione del 17,1% rispetto alle stime base che erano state fatte in precedenza.
Incerto ancora l’andamento della vendita e dell’acquisto di immobili nel 2021, dal momento che molto sarà collegato all’effettivo tempismo dell’arrivo dei vaccini nel nostro paese e a un conseguente ottimismo che spingerà gli italiani a fare nuovi investimenti nel mattone.
Tenendo conto di ciò, è probabile che le performance del 2021 somiglino molto a quelle dell’anno in corso: Nomisma, infatti, prevede un numero di compravendite compreso tra le 467.000 e le 495.000. Dobbiamo dunque aspettarci una ripresa lenta e graduale prima di colmare il gap con i livelli pre Covid: fino al 2023 le previsioni si posizionano su un numero di transazioni inferiore a 600.000, cifra leggermente minore rispetto a quella che era stata stimata per quest’anno, prima dell’avvento della pandemia.
Ripresa a doppia velocità a seconda dei comparti
Sarà il settore residenziale, secondo quanto dichiarato dagli esperti, il primo dove si potranno vedere i primi segnali incoraggianti di ripresa. In particolare ci si attende ottime performance già dal 2022 per città come Milano e Bologna, raggiunte nel 2023 anche da Firenze, Venezia, Palermo e Cagliari.
Si segnala al contrario un andamento in calo invece per tutto il triennio preso in esame per Genova e Roma. Parlando di Milano, sembra proprio che il Covid abbia contribuito ad un ridimensionamento importante dei prezzi degli immobili presenti sul mercato, facendo arrestare la progressiva crescita che aveva caratterizzato gli ultimi anni e portando adesso, con la seconda ondata, i valori a posizionarsi su cifre inferiori in media di circa il 2,2%.
Si tratta di un trend importante, che potrebbe rendere meno difficile l’accesso alle transazioni immobiliari per una grande fetta di popolazione che fino a questo momento si trovava in difficoltà anche solo a pensare di concludere una compravendita. Nonostante ciò gli esperti raccomandano cautela, molte sono ancora le variabili da considerare prima di riuscire ad avere una visione più chiara di ciò che accadrà nei prossimi tre anni.